Cosa fare per proteggere la salute cardiovascolare su tutti i fronti - Apoteca Natura

Cosa fare per proteggere la salute cardiovascolare su tutti i fronti

Attività Fisica / Cardiovascolare / ISS / Movimento / OMS / Salute / Sistema Immunitario / WHO

Il rischio cardiovascolare indica a ognuno di noi la tendenza ad avere una malattia a carico del cuore o dei vasi sanguigni in base alla presenza o meno di determinate cause.

Perché è importante interessarsi della salute del cuore?

La salute del cuore e dell’intero apparato circolatorio è fondamentale per tutto l’organismo perché il cuore è il motore della vita, lavora 24 ore al giorno e si contrae incessantemente pompando il sangue attraverso i vasi sanguigni ed assicurando così a tutte le nostre cellule il loro elemento vitale: l’ossigeno.

Le malattie cardiovascolari sono ancora la principale causa di morte del nostro Paese e sono una fonte importante di disabilita che pesano in misura consistente sulla qualità di vita delle persone, oltre che sulla spesa sanitaria.

L’enorme diffusione di tali patologie si spiega con la sempre maggiore diffusione di stili di vita sbagliati, il che richiede interventi educativi adeguati e l’impegno personale finalizzato a ridurre il rischio di malattie ed eventi cardiovascolari “maggiori” (ictus ed infarto cardiaco in modo particolare).

È importante intervenire per tempo: prevenire significa correggere il proprio stile di vita quando si è ancora sani o comunque non si hanno disturbi evidenti. Le malattie cardiovascolari si sviluppano nel corso di anni in maniera silenziosa, per poi manifestare i sintomi quando sono già in uno stadio avanzato.

Prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari è possibile solo riducendo il “rischio cardiovascolare globale individuale”. Rilevare il proprio indice di rischio cardiovascolare è un elemento molto utile ed è il primo atto di una corretta prevenzione. Infatti, conoscere adeguatamente la propria situazione consente di indirizzare al meglio le scelte di vita che più garantiscono protezione contro le malattie cardiovascolari, e se magari si scopre di avere un rischio elevato, si ha un buon motivo per consultare il proprio Medico.

I fattori di rischio cardiovascolare sono quelle condizioni che aumentano la probabilità di sviluppare una malattia del sistema cardiocircolatorio e di andare incontro a un evento grave, come un infarto o un ictus. Si dividono in “non modificabili” e “modificabili”.

Fattori di rischio non modificabili

Non possiamo intervenire perché indipendenti dalla nostra volontà.

•          ETÀ: con l’avanzare dell’età il nostro rischio cardiovascolare aumenta progressivamente.

•          SESSO: gli uomini sono in generale più a rischio ad ogni età, mentre le donne devono prestare particolare attenzione dopo la menopausa.

•          FAMILIARITÀ: se abbiamo familiari di primo grado (genitore, sorella, fratello) che hanno avuto eventi cardiovascolari in età giovane (uomini con meno di 55 anni e donne con meno di 65 anni) abbiamo una probabilità maggiore di insorgenza di malattie cardiovascolari.

Fattori di rischio modificabili

Possono essere reversibili, rivedendo infatti i nostri comportamenti possiamo ridurli o rimuoverli, contribuendo così a prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari.

•          COLESTEROLO: è una sostanza fondamentale per l’organismo ed è presente in tutte le cellule di organi e tessuti e svolge numerose funzioni utili: è un costituente indispensabile delle membrane cellulari; è la sostanza base per la sintesi degli ormoni e la produzione della vitamina D; viene impiegato per la produzione degli acidi biliari per rendere i lipidi assorbibili dall’intestino. In condizioni normali esiste un equilibrio tra la quantità di colesterolo prodotta e introdotta (totale) e quella utilizzata e smaltita. Fattori genetici (ipercolesterolemie familiari) o errati stili di vita (es. dieta ricca di grassi) portano alla rottura di questo delicato equilibrio, determinando un aumento del colesterolo nel sangue che in presenza di altri fattori (alti livelli di trigliceridi, diabete, ipertensione), aumenta il rischio cardiovascolare (es. infarto e ictus). I livelli ottimali di colesterolo totale, non dovrebbero superare i 200 mg/dl.

Una dieta ricca di grassi, carboidrati (zucchero, pane, pasta) o alcol, determina un aumento dei livelli ematici di trigliceridi spesso associati a elevati valori di colesterolo-LDL e a bassi livelli di colesterolo-HDL. È importante mantenerli su valori “normali” e cioè inferiori a 150 mg/dl.  È pertanto fondamentale controllare i livelli ematici sia di colesterolo sia di trigliceridi per ridurre il potenziale rischio cardiovascolare, soprattutto in concomitanza di altri fattori predisponenti.

•          FUMO: apporta numerosissimi agenti nocivi e cancerogeni. La nicotina comporta uno sforzo eccessivo del cuore e aumenta il rischio di trombosi, il monossido di carbonio riduce la quantità di ossigeno destinata ad organi e tessuti. Già dopo pochi anni dalla sospensione, il rischio cardiovascolare si riduce in modo rilevante. Non è mai troppo tardi per smettere.

•          IPERTENSIONE ARTERIOSA: così come il colesterolo alto, l’ipertensione non dà sintomi ma, agendo in tempo e seguendo uno stile di vita adeguato, è possibile mantenerla entro valori di normalità. Si considerano valori ottimali, valori minori di 120 mmHg per la massima e 80 mmHg per la minima.

•          DIABETE: malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta ad un’alterata quantità o funzionalità dell’insulina (ormone che regola il livello di glucosio nel sangue). Se non tempestivamente e correttamente curato, il diabete favorisce l’indurimento delle arterie (aterosclerosi), l’ipertensione e l’ipercolesterolemia e riduce i livelli di colesterolo-HDL, incrementando il rischio cardiovascolare. Il diabete di tipo 2 è strettamente correlato alla predisposizione genetica, tuttavia esistono numerosi fattori che ne favoriscono l’insorgenza e che non sono dipendenti dalla trasmissione genetica. Tra questi giocano un ruolo determinante fattori quali obesità o sovrappeso soprattutto a carico del grasso addominale, sedentarietà e alimentazione troppa ricca in grassi e povera in fibre.

•          SEDENTARIETÀ: l’attività fisica unita ad una dieta sana, rappresenta lo strumento migliore per mantenersi in salute e anticipare le malattie croniche legate a stili di vita scorretti come diabete, tumori e patologie cardiovascolari.

•          SOVRAPPESO/OBESITÀ: l’eccesso di grasso è nemico della salute in generale e di quella cardiovascolare in particolare. L’incremento di peso aumenta il lavoro che il cuore deve fare per pompare il sangue a tutto il corpo e influenza negativamente, in modi diversi, tutti gli altri fattori di rischio: diabete, ipertensione, aumento di grasso nel sangue, ecc.

Per valutare l’eventuale eccesso di peso si usa l’IMC, indice di massa corporea, che è il rapporto tra il peso espresso in kg e l’altezza espressa in m2. Una persona si definisce normopeso se il suo IMC è compreso tra 18,5 Kg/m2 e 24,9 Kg/m2.

L’obesità è definita come la presenza di un eccesso di grasso corporeo rispetto alla massa magra (muscoli), sia in termini di quantità assoluta (indice di massa corporea) sia in termini di distribuzione del grasso in punti precisi come ad esempio la circonferenza addominale. L’aumento della circonferenza addominale è infatti strettamente correlato alla quantità di tessuto grasso che si accumula nell’addome (tessuto adiposo viscerale); quest’ultimo rappresenta un fattore di rischio più importante del semplice aumento di peso corporeo.

La sindrome metabolica è associata a sovrappeso e obesità, caratterizzate da un accumulo di grasso a livello addominale e resistenza insulinica (ridotta capacità delle nostre cellule, in particolare quelle del tessuto muscolare e adiposo, di rispondere correttamente all’azione dell’insulina e di utilizzare il glucosio come fonte di energia). Questo stato generale costituisce un fattore di rischio per il diabete e per le malattie cardiocircolatorie.

Il modo migliore per calcolare la probabilità di avere un evento cardiovascolare “maggiore” (ossia un infarto o un ictus) è riuscire a valutare l’effetto combinato di più fattori di rischio assieme. È quello che si chiama rischio cardiovascolare globale assoluto e che è il risultato della concomitanza di più fattori di rischio.

Per fare questo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha realizzato e messo a disposizione le Carte del Rischio che si avvalgono di funzioni matematiche basate su dati derivanti da studi condotti su grandi gruppi di popolazione seguiti nel tempo. Le carte possono essere utilizzate in soggetti di età compresa tra 40 – 69 anni, che non abbiano avuto precedenti eventi cardiovascolari, che non siano in gravidanza e che non abbiano valori estremi di pressione e colesterolemia. Conoscendo sesso, presenza o non del diabete e dell’abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia di un individuo, rilevati rispettando i criteri indicati dall’ISS, attraverso questo semplice strumento è possibile stimare la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi. Il calcolo del rischio cardiovascolare globale è molto utile per identificare il proprio livello di rischio e adottare opportuni interventi preventivi.

È molto importante agire su tutti i fronti per proteggere la salute cardiovascolare

Cosa possiamo fare?

  • Smettere di fumare
  • Ridurre il peso in eccesso e mantenere un indice di massa corporea IMC <25 Kg/m2
  • Seguire un’alimentazione sana:
  • Per evitare l’aumento della pressione arteriosa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che ogni giorno non bisognerebbe consumare più di 5 grammi di sale da cucina, che corrispondono a circa 2 grammi di sodio. Per dare una idea più chiara, 5 grammi di sale sono il corrispettivo di un cucchiaino da tè.
  • Fare movimento: le persone sedentarie vanno stimolate a fare attività fisica anche lieve. Per incrementare il volume di ossigeno occorre eseguire attività aerobica basata sul movimento delle gambe come camminare, correre. Occorre realizzare ogni giorno almeno 30 minuti di attività aerobica, almeno 150 minuti in una settimana. L’ attività di rafforzamento muscolare, invece, dovrebbe essere svolta due o più giorni a settimana al fine di mantenere ed aumentare la propria massa magra muscolare con pesi, oppure con elastici oppure con resistenze meccaniche così aumentano il volume e il numero dei nostri mitocondri (i nostri forni per eliminare il grasso in eccesso) contenuti nei muscoli.

Conclusioni

Ciascuno di noi dovrebbe farsi carico del proprio benessere cardiovascolare controllando i fattori di rischio principalmente mediante un’alimentazione sana ed un corretto stile di vita.

Modifichiamo il nostro stile di vita e proteggiamo la nostra salute cardiovascolare a 360°.

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