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Città Sane e Sostenibili

Ambiente / Associazione Medici per l'Ambiente / Bene Comune / Salute / Sanità / Sviluppo sostenibile / WHO

Il progetto “Città Sane”

Il Progetto “Città Sane” è promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la Salute che opera con l’obiettivo di assicurare alla popolazione mondiale il più alto livello di salute.

È l’unico caso in cui l’OMS lavora direttamente con i Governi locali, tramite il suo Centro per la Salute Urbana ed una rete di città, le Città Sane, per supportare i Paesi nel promuovere la concezione e la consapevolezza della Salute Pubblica, sviluppare le politiche locali per la salute ed i programmi sanitari, prevenire e superare le minacce ed i rischi per la salute, anticipare le sfide future per la salute.

Già oggi oltre la metà della popolazione a livello mondiale vive nelle città e, nella regione europea, l’OMS stima che la percentuale abbia raggiunto i due terzi. È un fenomeno in aumento con grande velocità in tutti i continenti.  È di estrema importanza, quindi, il modo in cui le città sono governate per la ricaduta sulla salute che rappresentano le politiche locali.

Il quadro di riferimento è quello della “Carta di Ottawa” (1986), in cui l’OMS ha ridefinito il concetto di salute e il suo legame strettissimo con la città. Su di esse l’OMS punta, orientandone l’attività su tre punti fermi:


• l’integrazione tra le politiche di gestione diretta della salute e le politiche strategiche che appartengono ad altri settori dell’attività amministrativa, ma hanno un’influenza sulla salute dei cittadini intesa in senso ampio;
• la promozione di uno sviluppo della città fondato sull’equità, sulla sostenibilità e sull’attenzione alla persona, al suo valore e alle sue esigenze;
• la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche che hanno un effetto concreto sulla loro vita.

Perché una “Città Sana”

La Salute non è solo assenza di malattia, ma è un completo stato di benessere fisico, mentale e sociale.

La Salute è una risorsa della vita quotidiana.

La “Città Sana” non è quella che ha raggiunto un particolare livello di salute, ma quella che sceglie con energia di migliorarla. È una città che costantemente crea e migliora i contesti fisici e sociali ampliando le risorse della comunità, permettendo ai cittadini di aiutarsi a migliorare tutti gli aspetti della vita e a sviluppare al massimo il proprio potenziale.

Una buona Salute è una risorsa capitale per lo sviluppo sociale, economico e personale.

Il ruolo dei Comuni e della Rete

Il movimento delle “Città Sane” è presente in tutti i continenti e quello europeo conta più di 1.400 città in 30 Paesi europei che oggi lavorano l’una a fianco dell’altra sulle priorità proposte dall’OMS e su temi scelti ad hoc dalle Reti nazionali.

In Italia, il progetto “Città Sane” è partito nel 1995 come movimento di Comuni per poi diventare nel 2001 Associazione senza scopo di lucro, e oggi i Comuni che fanno parte della Rete sono oltre 70.

Far parte della Rete significa condividere:

un metodo di lavoro “tra pari” che permette di valorizzare l’impegno degli Amministratori dei Comuni di piccole e medie dimensioni, così come le città metropolitane italiane e condividere risorse e strumenti operativi;

un quadro scientifico, metodologico ed operativo per favorire la qualità della vita nelle città italiane ed intervenire positivamente sulle politiche riconducibili alla Salute intesa nel suo significato più ampio;

delle esperienze progettuali che alimentano un circolo virtuoso di apprendimento ed innovazione nella promozione della Salute, modellizzando le esperienze e favorendone la replicabilità e la trasferibilità.

A questo scopo, la Rete Italiana favorisce lo scambio di esperienze tra le città aderenti tramite gli incontri periodici dei suoi organi istituzionali: Comitato Direttivo (politici delle città) e Comitato Tecnico (tecnici di riferimento), le assemblee nazionali e il premio Oscar della Salute che viene assegnato durante il meeting annuale, premiando le esperienze più significative, replicabili, partecipate dei comuni di tutte le dimensioni.

Un’attenzione particolare è rivolta ai piccoli Comuni che non hanno spesso le risorse economiche ed umane delle grandi città. Tutti i progetti sono pubblicati nel sito della Rete.

Altra iniziativa sono le giornate mondiali OMS, l’ultima delle quali è stata realizzata nel 2019 (nel 2020 sospesa per la pandemia). In occasione della Giornata Mondiale della Salute il 7 aprile di ogni anno, vengono realizzate attività sulla promozione dell’attività fisica a tutti i livelli e rivolta a tutti.

I Comuni non hanno competenze specifiche sulla gestione dei servizi sanitari, demandata, in Italia, alle Regioni che la esercitano tramite le aziende sanitarie. Hanno, tuttavia, un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella promozione della Salute.  A livello locale, ogni volta che viene assunta una decisione, dall’urbanistica, alla mobilità, all’organizzazione dei servizi sociali, educativi, cultura, all’adozione di qualsiasi “piano” e “atto di programmazione” ci si dovrebbe chiedere quale sia la ricaduta sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

L’OMS raccomanda che lo sviluppo della città sia fondato sull’equità, sulla sostenibilità e sull’attenzione alla persona, al suo valore e alle sue esigenze e che tutto ciò sia frutto del coinvolgimento attivo dei cittadini. Sempre più l’attenzione è rivolta all’ambiente urbano e alla sostenibilità ambientale che molto dipende dalle politiche locali e dai comportamenti individuali.

I temi

Il progetto OMS si articola in fasi di obiettivi e attività in linea con i documenti di riferimento.

Uno di questi è l’Agenda globale dello sviluppo sostenibile dell’ONU, con i suoi 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030.

Nel 2019 è iniziata la VII Fase del Progetto e la Rete Italiana ha focalizzato l’attenzione su 3 dei 6 temi proposti dalla Rete Europea: Luoghi, Persone e Partecipazione.

Ad oggi la Rete si è occupata di fumo, alcool, alimentazione, cuore, diritti, terza età, Aids, sicurezza, prevenzione, coesione sociale, benessere fisico, mobilità, diversamente abili, salute mentale, infanzia, adolescenti, disagio, solidarietà sociale e tutto quello che incide ed influenza uno stato di salute inteso non solo a livello medico/sanitario, ma anche sociale, psichico, fisico e relazionale.


La Rete ha inoltre siglato diversi protocolli e accordi con Istituzioni, associazioni ed agenzie. Particolarmente proficuo si sta rivelando l’accordo con il Ministero della Salute e la conseguente partecipazione a tre tavoli interministeriali sul tema della salute urbana, finalizzata a linee guida per comuni e regioni, quello sulle arbovirosi, malattie trasmesse da vettori (come per esempio zanzare, zecche tramite morso/puntura), al momento si contano oltre cento virus in grado di causare malattia nell’uomo.

Un Altro protocollo è quello stipulato con FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e la collaborazione sul tema del bike2work  per promuovere la mobilità sostenibile con la bicicletta nei tragitti casa-lavoro e altre iniziative.

Il traffico causa circa il 30% dell’inquinamento atmosferico e le città, dotate di opportune infrastrutture e piani (urbanistico, mobilità, verde…) possono favorire una diversa mobilità che privilegi la bicicletta, l’andare a piedi, l’utilizzo del mezzo pubblico,  contribuendo così alla riduzione dell’inquinamento e al miglioramento dello stato di salute dei cittadini grazie ad una maggiore attività fisica.

A questo scopo l’OMS ha messo a punto lo strumento HEAT (Health Economic Assessment Tools, Strumenti di valutazione economica della salute) per valutare la ricaduta in termini economici di investimenti in infrastrutture per favorire l’andare a piedi o in bicicletta. Tale strumento è stato utilizzato in alcune città europee e, in Italia, a Modena per la realizzazione di un percorso ciclabile.

Conclusioni

Un esempio recente di raccolta di buone pratiche, realizzato tramite la Rete, è stato in occasione del Coronavirus. L’OMS ha chiesto espressamente alla Rete Italiana di fornire esperienze delle città, essendo stata l’Italia la prima nazione interessata dal Coronavirus.

Molti comuni hanno fornito le proprie iniziative rivolte alle fasce più a rischio della popolazione: anziani, malati cronici, disabili, bambini, immigrati, senza fissa dimora, donne incinte, oggetto di stalking e violenza domestica e azioni generali di supporto.  Alcuni esempi sono reperibili al seguente link: https://www.retecittasane.it/news/2020/citta-sane-e-covid-19

Autori

  • Dott.ssa Alessandra Pedone, Coordinatore Centro Francesco Redi (Centro Formazione e Ricerca sociosanitaria), Referente per il comune di Cortona del Comitato Tecnico della Rete Italiana di Città Sane.
  • Dott. Roberto Romizi, Medico di medicina generale e Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente.

Bibliografia

  • https://www.retecittasane.it/progetti
  • https://www.retecittasane.it/news/2020/citta-sane-e-covid-19
  • https://www.retecittasane.it/meeting/2017/PresentazioneReteSHORT2017xMeetingTorino.pdf
  • https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/

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